Nella gestione del condominio, l’amministratore si trova a dover trattare una serie di dati sensibili imputabili ai singoli condomini.
Con l’introduzione della L. 675/1996 e successive modificazioni (c.d. “legge sulla privacy”) sono sorti una serie di interrogativi circa la liceità ed i limiti cui l’attività dell’amministratore va incontro.
Le suddette questioni hanno richiesto, nel tempo, l’intervento del Garante per la protezione dei dati personali e della giurisprudenza.
In merito al trattamento dei dati personali, il Garante, con parere del 18 maggio 2006, ha affermato che “la legge sulla privacy non pone ostacoli all’applicazione delle norme del codice civile riguardanti il condominio degli edifici, sottolineando comunque la necessità che vengano raccolti e utilizzati solo i dati personali necessari alla gestione amministrativa della proprietà. I condomini devono infatti essere considerati come contitolari di un medesimo trattamento e in quanto tali hanno il diritto di accedere e di ricevere le informazioni riguardanti l’amministrazione e il funzionamento del condominio”.
Al fine di metter in luce ogni cono d’ombra, relativo alla normativa e consentire un più sereno svolgimento e funzionamento della gestione condominiale, è stata predisposta – dallo stesso Garante – la guida “Il condominio e la privacy” che prende in considerazione le ipotesi e i quesiti che più frequentemente emergono nella vita condominiale.
Per ogni dubbio è sempre opportuno chiedere e consultarsi col proprio amministratore condominiale che, se preparato e aggiornato, saprà dipanare ogni perplessità.